Come ogni anno è stata resa nota la classifica mondiale della libertà di stampa pubblicata sia da “Reporter Sans Frontières” che da “Freedom House 2009”. In entrambi i casi l’Italia è stata inserita tra i Paesi in cui pluralismo e libertà di informazione sono a rischio anche a causa del conflitto di interessi del presidente del Consiglio, delle nuove leggi “limitanti” volute dal Governo e delle minacce della criminalità organizzata.
Nella classifica di Reporter sens frontière (Rsf) l’Italia si piazza al 40° posto dietro ad Ecuador, Paraguay, Cile, Benin, Sudafrica e Namibia.
Nella relazione di “Freedom House 2009”, l’Italia è stata retrocessa per la prima volta da paese “libero” a “parzialmente libero”, unico caso in Europa occidentale. In particolare, “Freedom House” sottolinea che in Italia la libertà di stampa è riconosciuta dalla Costituzione e generalmente rispettata, nonostante ci sia una concentrazione della proprietà nelle mani del Presidente del Consiglio. L’Italia si colloca, dunque, al 71° posto con Benin e Israele.