Una caserma dei Carabinieri posta sotto sequestro e sette militari arrestati, alcuni già in carcere altri agli arresti domiciliari.
E’ un’inchiesta senza precedenti quella condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza
e che ha portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per i carabinieri. I reati contestati andrebbero dallo spaccio, all’estorsione fino alla tortura.
Per la prima volta in Italia una caserma dei carabinieri finisce sotto sequestro. L’indagine avrebbe scoperchiato anni di illegalità. A guidare l’inchiesta il neo procuratore della Repubblica Grazia Pradella.
“Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi nel lockdown – ha detto Grazia Pradella, procuratore capo di Piacenza – con il più totale disprezzo dei decreti emanati dalla presidenza del consiglio. Solo un militare della caserma non è coinvolto. Faccio fatica a definire questi soggetti carabinieri perché i comportamenti sono criminali. Non c’è nulla di lecito nei comportamenti”.
I reati contestati, a vario titolo, sono: “Traffico e spaccio di sostanze stupefacenti – ha spiegato il pm – ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali aggravate, peculato, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici connessa ad arresti completamente falsati, perquisizioni ed ispezioni personali arbitrarie, violenza privata aggravata e truffa ai danni dello Stato”.
“Sono una serie di reati impressionati se si pensa”, nell’ipotesi dell’accusa, “commessi da militari dell’Arma dei carabinieri”, ha osservato il pm.
Sotto la lente reati commessi a partire dal 2017.
Tra le ipotesi d’accusa – secondo quanto riportato dal giornale piacentino Libertà – ci sarebbero proprio certificazioni fornite da un carabiniere in modo da consentire a spacciatori piacentini di raggiungere Milano per rifornirsi di droga durante il lockdown.
“Totale sostegno all’autorità giudiziaria”. Lo assicura il comando generale dei Carabinieri in relazione all’indagine della procura di Piacenza. “I gravissimi episodi oggetto di indagine – aggiunge il comando generale – sono ulteriormente aggravati dall’incommensurabile discredito che gettano sull’impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità”.
Il comando generale dell’Arma dei Carabinieri ha disposto “l’immediata sospensione dall’impiego” per i militari coinvolti. Il comando generale, sottolinea una nota dell’Arma, ha contestualmente disposto la “valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico”.
L’Arma dei Carabinieri, nella sua rappresentanza provinciale, si è detta molto imbarazzata per quanto accaduto: “Un colpo al cuore – ha detto il comandante Massimo Savo -. Da parte nostra vogliamo fare luce piena su quello che è successo. Non è giusto che ciò ricada sui tanti uomini dediti con onestà e generosità al proprio lavoro”. (Fonti Ansa e Libertà).