Quando si ha a che fare con un bacino idrico, qualsiasi sia la sua dimensione, è fondamentale fare particolare attenzione alla gestione dei sedimenti. Ciò è ancora più importante quando c’è una diga collegata al suddetto bacino.
I sedimenti possono rivelarsi davvero problematici, andando a minare in maniera preoccupante l’efficienza della diga. Di cosa si tratta esattamente? I sedimenti non sono altro che particelle di materiale solido che con il tempo finiscono per depositarsi sul fondo di fiumi, laghi, porti e molto altro.
Gli effetti dell’aumento dei sedimenti
Nella nostra introduzione abbiamo già parlato di come, con il corso del tempo, i sedimenti possono aumentare di dimensioni. Il primo risultato è quello di ostacolare il flusso delle acque, una situazione che non va affatto sottovalutata, soprattutto nel caso dei fiumi. Se il flusso dell’acqua si ostruisce è possibile che, con l’aumentare delle acque in seguito a una pioggia abbondante, si generi una vera e propria inondazione.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è la riduzione della capacità di stoccaggio. L’accumularsi di materiali sul fondo finisce per far diminuire lo spazio a disposizione per l’acqua, riducendo in maniera preoccupante la capacità del bacino. Meno acqua può significare problemi per la produzione di energia idroelettrica, ma anche per l’uso del bacino per l’irrigazione.
Infine, i sedimenti possono sia provocare dei danni ambientali, alterando l’habitat acquatico, sia compromettere la qualità dell’acqua. Ciò avviene soprattutto quando i sedimenti portano con loro sostanze inquinanti o tossiche.
Risolvere con il dragaggio
Il principale sistema che si può utilizzare per cercare di gestire i sedimenti è quello di dragare periodicamente. Attraverso il dragaggio si possono rimuovere senza difficoltà i sedimenti. Ovviamente è necessario usare dei macchinari specificatamente progettati per tale uso. Ci sono vari modi per rimuoverli, come ad esempio usare dei moderni e potenti escavatori elettrici.
Si parla di dragaggio di manutenzione quando ci si riferisce a quelle operazioni che vengono svolte regolarmente. L’obiettivo è quello di andare a rimuovere i sedimenti prima che l’accumulo assuma delle dimensioni preoccupanti o pericolose. Se invece la quantità di sedimenti è diventata eccessiva si deve ricorrere al dragaggio di emergenza. Il nostro suggerimento è quello di monitorare con attenzione lo stato dei bacini idrici per evitare di dover intervenire quando il livello di guardia è già stato superato.
Per quanto riguarda la scelta dei macchinari molto dipende dal tipo di sedimenti. Se i materiali sono molto solidi si può procedere con una classica draga a benna, mentre se i sedimenti fossero fangosi o troppo piccoli potrebbe essere preferibile aspirare.
Cosa fare dei sedimenti?
Cosa fare dei sedimenti una volta che il dragaggio è terminato? Questa è una domanda decisamente molto interessante, e le soluzioni sono davvero numerose.
La prima opzione è quella di portare tutto ciò che è stato dragato in una apposita discarica. Di solito si organizzano delle aree che fanno da deposito, dove si possono sistemare questi sedimenti nel pieno rispetto delle norme per la protezione dell’ambiente.
La seconda idea è quella di riutilizzare i materiali che sono stati estratti dall’acqua. I sedimenti si possono usare per creare nuove aree verdi o per riempire degli spazi.